La storia di un disastro da cui prendere spunto
(per evitare che capiti altrettanto)
Attraverso la penna (o, per meglio dire, la tastiera) dei suoi inviati negli USA, Fortune svela il clamoroso disastro (con retrogusto di scandalo da far ingolosire le Iene) delle Cartelle Cliniche Elettroniche in America.
Ma come dicevo, non è rilevante che si parli di sanità digitale, perché questa “bad practice” ha origine da un approccio – e da una serie di consuetudini – che spesso troviamo anche in altri settori.
Faccio una breve sintesi dell’articolo:
Il governo americano stanzia miliardi di dollari per incentivare gli ospedali a dotarsi di una cartella clinica elettronica.
Le software house si gettano “a pesce” nel business, vendendo software quasi privi di personalizzazioni per passare velocemente al cliente successivo in una corsa sfrenata a chi fa più soldi.
Le integrazioni con i software di laboratorio e gestione dei farmaci vengono fatte alla benemeglio.
I software sono pieni di bug.
Buona parte dei medici utilizzatori si trovano spiazzati dalle funzionalità presenti nelle interfacce, il loro lavoro peggiora nettamente rispetto alla carta.
Le prescrizioni dei medici, a causa dei bug e delle integrazioni messe su con lo scotch, vengono fuori sbagliate; i pazienti ricevono cure inappropriate e alcuni di loro muoiono, o si ammalano più gravemente per mancanza di terapie appropriate.
Il marito di una vittima – che chiameremo Mario – intenta una causa contro l’ospedale e scopre che alla base degli errori vi è una gestione completamente fallata dei processi documentali e delle informazioni.
Viene fuori che gli ospedali hanno sottoscritto contratti che includevano accordi di riservatezza e rinuncia a qualunque rivalsa.
Gli ospedali devono patteggiare cifre folli con i pazienti che si accodano alla causa di Mario, perché sono impotenti, legati mani e piedi dalle evidenze delle prove schiaccianti e dalla totale deresponsabilizzazione dei fornitori.
Persino la figlia del vicepresidente degli Stati Uniti diventa vittima di questa situazione, che diventa di dominio pubblico.
Fine
Ora:
Ecco perché siamo così ossessivi quando parliamo di mettere i processi prima del software e di essere costantemente affiancato da una terza parte che ne CERTIFICHI la costante adesione alle normative, mettendo al sicuro l’azienda da qualsiasi causa basata su non conformità documentali, mancanza di firme, conservazione e archiviazione non a norma, ecc.
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