Il modulo prestampato, riempito a penna il 9 aprile 1945 e firmato “Antonio de Curtis Gagliardi”, in arte Totò. La Massoneria, cui l’attore aderì iscrivendosi alla loggia Fulgor di Monte di Dio a Napoli, lo chiama “testamento spirituale”.

Ma il foglio che porta i segni del tempo, al “profano” (non ancora iniziato) “marchese de Curtis Gagliardi Antonio” è un test, contiene tre domande. 

Alla prima: “Che cosa dovete all’umanità? “, l’attore replica: 

“Amare il prossimo come se stessi”. Aiutarlo, fare del bene senza limiti di sorta”. 

Alla seconda: “Che cosa dovete alla patria?“, la risposta è: 

“Tutto, anche il sacrificio supremo”. 

Infine alla terza richiesta: “Che cosa dovete a voi stesso?” senza esitare l’autore de ‘A livella scrive: 

“niente all’infuori del miglioramento spirituale”.

Fonte: La Repubblica – Articolo Completo QUI !

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